Per affrontare il tema Nebulose, divido in 2 parti il post che ne fa una presentazione (il secondo
post è Nebulose 2/3), mentre ad un terzo (
Nebulose 3/3) dedico la visione di tali Nebulose nella loro piena bellezza.
Premessa doverosa, istruzioni per l'uso:
tenete presente che, come già avvisato in altri post, spesso le cifre possono essere discordanti, non coincidere, quindi potrete ritrovare una nebulosa in due posti differenti con differenti grandezze.
Premetto quindi subito, doverosamente, che non è qui mio compito andare a verificare quale dei due casi è corretto e quale no, ma dare un'idea di massima della loro grandezza e soprattutto fare una semplice presentazione. Troverete anche le stesse nebulose fotografate in modi leggermente diversi, questo succede perché per fare questo lavoro ho incrociato e sincronizzato 3 diverse animazioni comparate quindi i soggetti non appaiono sempre nello stesso identico modo.
Quindi rilassatevi, non prendetevela per le discordanze che troverete, che non ci cambiano la vita a meno che non siamo maniaci perfezionisti, e godetevi la bellezza che merita tutta la nostra attenzione, perché questo blog è prima di tutto un viaggio nell'emozione.
Alcune considerazioni prima di partire:
1) in questi primi 2 post vedrete una
comparazione, saranno cioé comparate tra loro in ordine di grandezza ma a volte anche comparate con altri oggetti per dare un diverso riferimento.
2) tutte le Nebulose che vedremo sono all'interno della nostra meravigliosa galassia, la Via Lattea, non sono chissà dove nell'universo.
3) cosa più importante, anche se esse occupano
spazi di vastità inimmaginabili e sembrano là immutabili per secoli e millenni, in realtà
sono estremamente dinamiche (come noterete dalla
velocità di espansione), si muovono, non sono statiche.
4) troverete anche delle sigle ogni tanto, con le quali vengono identificate le Nebulose, oltre ad avere il loro nome proprio: queste sigle sono ad esempio
C, IC, NGC, M (Messier). Vengono chiamati tecnicamente
"identificatori di catalogo", in effetti sono diversi cataloghi che mappano gli oggetti celesti.
Tra i più usati e noti, ma solo a titolo di esempio:
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Catalogo di Messier (M), di Charles Messier fu pubblicato nel 1781 e contiene un elenco di 110 oggetti di natura non stellare; è uno dei cataloghi più noti e più usati, soprattutto in ambito amatoriale
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New General Catalogue (NGC), compilato negli anni ottanta del XIX secolo, contiene 7840 oggetti di natura non stellare; è ancora oggi molto usato.
5) fate attenzione a
non confondere 2 oggetti che sono ben distinti:
Nebulose e Costellazioni. A volte, avendo nomi che possono essere simili, si potrebbe facilmente confondere le une con le altre.
Spiegato in maniera molto semplice:
le
Nebulose sono vaste aree dove sono esplose stelle oppure si stanno formando nuove stelle; le Costellazioni invece sono stelle che noi vediamo nel nostro cielo, unite o raggruppate idealmente insieme a formare figure di essere mitologici, animali, oggetti, segni zodiacali. Ogni raggruppamento però non tiene conto delle distanze di ciascuna stella, che possono essere molto diverse tra loro e considerevoli, è infatti solo un modo per mappare le stelle che vediamo in cielo e attribuire loro dei significati simbolici.
Visto che si parla tanto, a proposito di
Nebulose, di
gas ionizzato, facciamo una introduzione riportando in estratto da Wikipedia il significato di "plasma", il 4° stato della materia, questo sconosciuto.
Plasma
In fisica e chimica, il plasma è
un gas ionizzato, costituito da un insieme di
elettroni e ioni e globalmente neutro (la cui carica elettrica totale è cioè nulla). In quanto tale, il plasma è considerato come
il 4° stato della materia, che si distingue quindi dal solido, il liquido e l'aeriforme, mentre il termine "ionizzato" indica che una frazione significativamente grande di elettroni è stata strappata dai rispettivi
atomi.
Le cariche elettriche libere fanno sì che il plasma sia un buon conduttore di elettricità, e che risponda fortemente ai campi elettromagnetici.
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lampada al plasma |
Mentre sulla Terra la presenza del plasma è relativamente rara (fanno eccezione i fulmini, le aurore boreali, le fiamme e nell'alta atmosfera lo strato di gas ionizzato ed estremamente caldo che si forma sullo scudo termico dei veicoli spaziali al rientro nell'atmosfera), nell'Universo costituisce più del 99% della materia conosciuta: si trovano infatti sotto forma di plasma il Sole, le stelle e le nebulose. Va precisato, tuttavia, che la materia conosciuta rappresenta soltanto una piccola percentuale, pari a circa il 5%, dell'intero contenuto di materia ed energia dell'Universo, mentre il restante 95% è costituito dalle cosiddette energia oscura e materia oscura, ovvero forme di energia e materia non rilevabili direttamente mediante le loro emissioni elettromagnetiche
(post Dark Matter).
Ora sarà un pochino più comprensibile procedere, visto che dovunque troveremo il plasma.
A questo punto facciamo un quadro generale per avere una visione d'insieme delle Nebulose che stiamo per andare a vedere.
Cosa sono e che tipi di Nebulose esistono?
Una nebulosa (dal latino "nebula", "nuvola") è un agglomerato interstellare di polvere,
idrogeno e plasma. Per spiegare questi oggetti astronomici, facciamo 2 distinzioni.
La 1^ distinzione riguarda i tipi di Nebulosa:
- le nubi molecolari, le nebulose oscure e le regioni H II, caratterizzate dall'ospitare al loro interno
fenomeni di formazione stellare
- altre, come
le nebulose a riflessione,
brillano della luce emessa da una stella che transita al loro interno (come NGC 1435 che circonda la stella Merope delle Pleiadi); la stella non è abbastanza calda da
ionizzare il gas, ma sufficiente per illuminarlo di blu. Anch'esse in realtà sono luoghi di formazione stellare
- altre nebulose ancora, come
le nebulose planetarie o
i Resti di Supernova (RSN), si originano a seguito della morte di una stella Come si formano:
a) molte nebulose si formano grazie al
collasso gravitazionale del gas presente nel mezzo interstellare. Mentre la materia collassa sotto il proprio peso, si possono formare
stelle massive (ricordo che significa "massiccia, concentrata, densa") al centro che ionizzano il gas circostante con la loro radiazione ultravioletta, creando il plasma (
ad esempio Nebulosa Rosetta).
b) alcune nebulose sono il
risultato dell'esplosione di una Supernova. La materia scagliata via dall'esplosione viene ionizzata dai residui della supernova (ad esempio la Nebulosa del Granchio nella costellazione del Toro è il risultato della supernova SN 1054, registrata nel 1054: il centro della nebulosa è una
stella di neutroni creata durante l'esplosione).
c) altre nebulose possono diventare
nebulose planetarie. Questo è l'ultimo stadio della vita di una stella di bassa massa come il nostro
Sole. Le stelle con una massa di 8-10 masse solari, si evolvono in
Gigante rossa e lentamente perdono i loro strati esterni durante le pulsazioni nella loro atmosfera. Quando una stella ha perso una quantità sufficiente di materia, la sua temperatura aumenta e la radiazione ultravioletta emessa, è capace di ionizzare la nebulosa circostante che è stata spazzata via precedentemente.
La 2^ distinzione divide le Nebulose in: Diffuse e con confini identificabili
La maggior parte delle nebulose è
diffusa e
ciò significa che sono molto estese e che non hanno dei confini ben definiti.
Nella luce visibile queste nebulose possono essere suddivise, in base a come viene creata la luce che vediamo, in:
-
nebulose a emissione: contengono gas ionizzato, per la maggior parte idrogeno ionizzato:
spesso vengono infatti denominate Regioni H II che significa appunto idrogeno ionizzato
-
nebulose a riflessione: a differenza delle nebulose a emissione, queste non producono propria luce visibile a sufficienza, ma
riflettono invece la luce delle stelle nelle vicinanze
Le nebulose oscure invece sono simili alle nebulose diffuse, ma non sono visibili grazie alla propria luce emessa oppure grazie alla luce riflessa.
Si manifestano come delle nuvole nere di fronte a stelle più distanti o nebulose a emissione. Nonostante queste nebulose sembrino diverse viste nelle varie lunghezze d'onda ottiche, esse brillano tutte se osservate nell'infrarosso. Questa radiazione arriva dalla polvere della nebulosa.
Ad uno stadio precedente (H I), da cui derivano le Regioni H II e le nebulose oscure, ci sono
le nubi molecolari (nebulose molecolari).
Le nubi molecolari costituiscono il luogo d'elezione per la nascita di nuove stelle. Si ipotizza che le nubi molecolari, in quanto luogo di nascita delle stelle, facciano parte del
Ciclo del mezzo interstellare, secondo cui
i gas e le polveri passano dalle nubi alle stelle e, al termine dell'esistenza di queste ultime, tornino a far parte delle nubi, costituendo la materia prima per una nuova generazione di stelle. Una nube molecolare è un tipo di nube interstellare in cui la densità e la temperatura permettono la formazione di
idrogeno molecolare (H2) a partire da
singoli atomi di idrogeno.
Oltre alle nebulose diffuse che non hanno confini ben definiti, esistono alcune
nebulose che hanno invece
confini identificabili:
- nebulosa planetaria: sono
nebulose che si formano dal gas espulso dalle stelle a bassa massa quando si trasformano in nane bianche; queste nebulose sono a emissione, tecnicamente esse sono delle regioni H II in quanto la maggior parte dell'idrogeno sarà
ionizzato. Tuttavia, le nebulose planetarie sono più dense e più compatte delle nebulose a emissione. I primi astronomi che osservarono questi oggetti pensarono che le nebulose somigliassero ai dischi di pianeti, nonostante non siano per niente relazionati ai pianeti.
- nebulosa protoplanetaria: si presentano durante il breve stadio delle ultime fasi dell'evoluzione stellare, emettono una forte
radiazione infrarossa e costituiscono un tipo particolare di nebulosa a riflessione. Si tratta della penultima fase evolutiva ad alta luminosità nel ciclo vitale delle stelle di massa intermedia.
- resto di supernova RSN: è un tipo speciale di nebulosa diffusa, una
Supernova si forma quando una
stella di grande massa raggiunge la fine della sua vita. Al termine della fusione nucleare che avviene nel nucleo, la stella collassa su se stessa. Il gas che sta cadendo può rimbalzare oppure si può surriscaldare espandendosi verso l'esterno, causando l'esplosione della stella.
Partiamo quindi, come al solito, dal "piccolo". Abbiamo qui una nebulosa minuscola,
Homunculus Nebula, solo
1 giorno-luce (vedi
post distanze), cioé la distanza coperta dalla luce viaggiando a circa
300 mila km/secondo per un'intera giornata terrestre. Una distanza a dir poco già inconcepibile.....
25,9 miliardi di km: per farsi un pallida idea di cosa significhi basti pensare che il pianeta più esterno del nostro
Sistema Solare, Nettuno - poiché Plutone è stato declassato a pianeta nano - si trova a 'soli'
4,5 miliardi di km dal
Sole.
Nell'immagine sottostante, la stessa Nebulosa un po' ingrandita, leggiamo che è estesa per la bellezza di
16 miliardi (mld) di km, espresso in
anni luce (
AL) si scrive 0,0016
(per intenderci, arriva quasi al raggio del nostro Sistema Solare che, se inteso arrivare fino alla Eliopausa, raggiunge circa i 18 miliardi di km).
La Nebulosa Omuncolo (dal latino 'piccolo uomo') è una
nebulosa a emissione che circonda la
stella massiccia Eta Carinae, posta all'interno di una più estesa
regione H II che prende il nome di
Nebulosa di Eta Carinae (NGC 3372, post Nebulose 2/3).
Ora un'immagine dove abbiamo una prima comparazione con l'orbita della famosa
Cometa Hale-bop.
NGC 7027: è una
Nebulosa Planetaria molto giovane e densa, distante circa
3.000 AL (920 pc) nella
costellazione del Cigno.
Qui sotto, una nebulosa 100 volte più grande del nostro Homunculus,
la Nebulosa Razza (perché ricorda la forma del pesce;
Stingray Nebula): è una
nebulosa planetaria situata nella
costellazione dell'Altare. È la nebulosa planetaria più giovane conosciuta, in quanto si sarebbe formata nel 1987.
Blinking Planetary Nebula è
NGC 6826 (C 15), una
nebulosa planetaria visibile nella
costellazione del Cigno; è talvolta indicata col nome
Nebulosa occhiolino, a causa della sua forma allungata, in realtà sarebbe più correttamente la
Nebulosa lampeggiante (blink in inglese).
Qui sotto, riconoscerete la Nebulosa Omuncolo da poco vista, serve qui da riferimento perché circonda, essendone stato eruttato,
Eta Carinae Nova: (η Car/η Carinae, chiamata anche
Foramen e
Tseen She), che è una
stella binaria la cui componente principale è una ipergigante blu. Situata nella
costellazione della Carena, la stella si trova all'interno di una vasta e luminosa nebulosità nota come
Nebulosa della Carena (NGC 3372 o
Nebulosa Buco della Serratura, post Nebulose 2/3)).
Traducendo l'immagine qui sopra, abbiamo
20 miliardi km (0.0020
AL),
25 miliardi km (0.0025
AL) e
140 miliardi km (0.014
AL). In questa immagine però c'è un errore sul quale avevo già proposto
un piccolo test in un altro post (
vedi Stelle Giganti 1), se vi incuriosisce e volete cimentarvi andate a scoprirlo. Sedna è un asteroide con un orbita particolarissima intorno al
Sistema Solare (le piccole ellissi colorate che vedete sulla destra); in questo caso la sua orbita è servita come elemento di paragone interessante.
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A volte la scelta del nome risulta molto spiritosa. |
Hamburger Nebula o
l'Hamburger di Gomez (
Gomez's Hamburger) è un oggetto nebuloso visibile nella
costellazione del Sagittario.
Ora,
mi sembra carino risolvere in questa fase un problema che genera confusione e disorientamento, sperando di contribuire a fare almeno un po' di chiarezza e ordine. Poiché capita spesso di trovare
le dimensioni delle Nebulose, espresse a volte in
AL, a volte
in km, a loro volta espressi in milioni, bilioni trilioni e così via, per di più in inglese; visto inoltre che mi sono già imbattuto in questo caos di cifre che dall'inglese all'italiano non si corrispondono e viene fuori una gran confusione ed errori di calcolo,
vi propongo per semplicità una tabella riassuntiva che ho preparato per voi, comoda da qui in avanti, spero possiate apprezzarla. Notate la differenza dei termini usati in italiano rispetto a quelli in inglese.
Per i nostri amici visitatori stranieri, la prima riga riporta le seguenti indicazioni:
- Unità di misura
- abbreviazione
- km
- riferimenti astronomici utili (secondi, minuti, ore, giorni, settimane, anni Luce)
- serie di "000"
- numero totale di zeri
- termine in inglese
Qui sotto, la prima di alcune immagini della
Nebulosa Occhio di Gatto (Cat's Eye Nebula), conosciuta anche con i numeri di catalogo
NGC 6543 e C 6; è una
nebulosa planetaria visibile nella
costellazione boreale del Dragone.
Qui sotto
la Nebulosa Spirografo, in sigla
IC 418, è una
nebulosa planetaria situata nella
costellazione della Lepre. Il nome deriva dal fatto che l'aspetto della nebulosa ricorda i disegni creati con lo spirografo, uno strumento composto da una serie di elementi forati, con cui si disegnavano spirali concentriche e disegni basati su cerchi e curve.
Sotto,
La Nebulosa Retina, in sigla
IC 4406, è una
nebulosa planetaria situata nella
costellazione del Lupo. Il nome è stato scelto per il suo aspetto, molto simile alla retina dell'occhio. La distanza dal Sole è incerta, e va da
1.900 a 5.000 anni luce. Per la sua elevata simmetria, appartiene alla
classe delle nebulose planetarie bipolari, come la Nebulosa Farfalla. Dalla foto si può osservare infatti come le due parti, destra e sinistra, siano uguali.
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Nebulosa Spirografo (manca la 'g' nella scritta nella foto),
perché ricorda il tipo di lavoro che si fa con quello strumento |
La Nebulosa Uovo (
Egg Nebula) è una
nebulosa protoplanetaria bipolare nella
costellazione del Cigno. La nebulosità a riflessione simmetrica e altamente polarizzata associata alla sorgente venne identificata come una possibile nebulosa planetaria estremamente giovane. Appare formata da una serie di cerchi luminosi concentrici attorno alla stella centrale;
un denso strato di gas e polveri si estendono attorno alla stella, bloccando i suoi raggi nella nostra direzione. Tuttavia, la luce ci arriva in modo indiretto grazie al riflesso del gas delle nube. Le polveri oscure interne hanno un aspetto simile ad un disco.
La Nebulosa del Ragno Rosso (
Red Spider nebula), in sigla
NGC 6537 è una
nebulosa planetaria situata nella
costellazione del Sagittario, distante circa
1.900 anni luce dalla Terra. NGC 6537 è una
nebulosa con due lobi simmetrici, causati dall'attrazione gravitazionale della nana bianca centrale con una stella compagna, invisibile nelle immagini del telescopio spaziale. La stella centrale genera
un forte vento stellare molto caldo alla
velocità di 300 km/s (
post La nostra strada stellare: la Via Lattea), responsabile dell'inconsueta forma della nebulosa.
Sotto
, La Nebulosa Eschimese (
Eskimo Nebula) nota anche come
Nebulosa Clown o con la sigla di catalogo
NGC 2392 è una
nebulosa planetaria visibile nella
costellazione dei Gemelli. Ha l'aspetto simile alla testa di una persona racchiusa dal cappuccio di una giacca a vento, da cui deriva il suo nome proprio.
Di aspetto bipolare è formata da due involucri. È circondata dai gas che componevano gli strati esterni di una stella di tipo solare 10.000 anni fa. I filamenti interni visibili sono espulsi da un forte vento di particelle proveniente dalla stella centrale. Il disco esterno contiene insoliti filamenti arancioni di lunghezza dell'ordine di un anno luce. NGC 2392 si trova a una distanza di circa
5.000 anni luce.
La Nebulosa Formica (Ant Nebula, Mz 3, Menzel 3) è una
giovane nebulosa planetaria bipolare situata nella
costellazione del Regolo.
Sopra,
La Nebulosa Saturno (NGC 7009) è una
nebulosa planetaria situata nella
costellazione dell'Aquario; il suo nome si deve al fatto che la nebulosa ricorda per certi versi l'omonimo pianeta e i suoi caratteristici anelli visti di taglio.
La stella al centro della nebulosa è una
nana bianca piuttosto brillante. La distanza dell'oggetto non è nota con precisione, dal momento che nelle sue vicinanze non sono presenti stelle di riferimento utilizzabili per la misurazione della parallasse (
post distanze). La distanza è tra i
2.000 e i 4.000 AL
Sopra, quella che vedete con la sigla
SN 1006 non
è altro che
la Supernova osservata dalla Terra nell'anno 1006 (etichetta 'guardare il passato'), ed è stato l'evento stellare con magnitudine apparente (cioé luminosità diretta) più brillante di cui esistano registrazioni storiche, tanto da risultare visibile anche di giorno per diversi giorni dopo la sua comparsa. Apparsa nella
costellazione del Lupo tra il 30 aprile e il 1º maggio del 1006, la nuova stella fu descritta da osservatori in Svizzera, Egitto, Iraq, Cina e Giappone. La Supernova ha lasciato come resto di sé (si dice
Resto di SuperNova, in sigla
RSN) una nebulosa fioca e con morfologia a guscio e disturbata.
Qualche cifra:
per l'onda di espansione si è determinata recentemente una distanza di
2,2 kiloparsec, un diametro di circa 20 parsec ed una
velocità di espansione di 2.800 km/s (
post La nostra strada stellare: la Via Lattea). L'oggetto è anche conosciuto come
PKS 1459-41 a tutte le lunghezze d'onda.
Qui sopra,
Barnard 67 Nebula corrisponde alla
Nebulosa Pipa (nota anche come
Barnard 59, 65-67, e 78): una
nebulosa oscura nella
costellazione di Ofiuco e una parte della
Nebulosa Cavallo Oscuro (
Dark Horse Nebula). Si tratta di
una grande ma evidente fascia di polveri a forma di pipa che oscura le nuvole di stelle della Via Lattea che sta dietro.
Ecco un altro termine di paragone, l'
anno luce (
post distanze) e ritorna pure la nostra
Nube di Oort (
post Fasce di asteroidi), affiancata dalla Nebulosa Anello.
Sopra,
La Nebulosa Anello (
Ring Nebula, nota anche come
M 57 o NGC 6720) è una
nebulosa planetaria visibile nella
costellazione boreale della Lira; dista circa
2.000 anni luce dalla Terra e ha un diametro di circa
2 AL. È una delle nebulose più famose. La forma ad anello è in realtà un effetto di prospettiva poiché dalla Terra possiamo osservarla da uno dei poli. E' simile alla
Nebulosa Manubrio (
Dumbbell) in questo stesso post e alla
Nebulosa Elica (
Helix) nel
post Nebulose 2/3, ciò che le differenzia è la distanza e il diverso angolo da cui sono viste che creano una diversa prospettiva.
|
Fetta di Limone, Anima, Retina e Resto di Supernova Vela (in sigla RMN) |
Qui sopra abbiamo 3 nebulose:
- La Nebulosa Fetta di Limone (Lemon Slice Nebula, IC 3568), è una
nebulosa planetaria distante
1,3 kiloparsec (
4.500 ly) dalla Terra nella
costellazione della Giraffa (appena 7,5 gradi da Polaris,
post Stelle Giganti - parte2). È una nebulosa relativamente giovane ed ha un diametro del nucleo di soli
0,4 anni luce. Fetta di Limone è una delle più semplici nebulose note, con una morfologia quasi perfettamente sferica. La stella centrale è una
Gigante rossa molto calda e luminosa.
-
La Nebulosa Anima (
Soul Nebula, IC 1848, nota anche come
Nebulosa Embrione o con la sigla
W5) è una
nebulosa diffusa associata ad un
ammasso aperto di stelle giovani e calde di grande massa, visibile nella
costellazione di Cassiopea,
verso il confine con la Giraffa. Si tratta di una delle aree in cui è più attiva la formazione stellare. Questa e la vicina IC 1805 formano un grande complesso nebuloso noto come
complesso W3/W4/W5 o "Cuore e Anima"; il "cuore" è IC 1808, mentre l'"anima" è rappresentata da questa nebulosa.
-
La Nebulosa delle Vele (Vela Supernova Remnant o Gum 16) è un
resto di Supernova visibile nella
costellazione delle Vele. Si presenta come una nebulosa diffusa dall'aspetto tenue e filamentoso;
|
La posizione della Vela nella Via Lattea |
dista circa
245 parsec (circa
800 anni luce). Si osserva in direzione della parte centrale di un altro enorme Resto di Supernova, posto a circa
450 parsec, noto come Nebulosa di Gum, che si estende ben oltre i confini delle Vele, ricoprendo anche parte della Poppa e della Carena.
Sopra abbiamo
La Nebulosa Piccolo Manubrio (
Little Dumbbell Nebula, nota anche come
Messier 76,
NGC 650/651,
Nebulosa il Bilanciere o, come in foto,
Nebulosa Sughero cioè
Cork Nebula); è una
nebulosa planetaria nella
costellazione di Perseo. La distanza di M76 è attualmente stimata in
780 parsec o
2.500 anni luce. Piccolo Manubrio deriva il suo nome dalla sua somiglianza con la Nebulosa Manubrio (M27) in Volpetta.
Poi la
Nebulosa Zucca o
Nebulosa Uovo Marcio (Calabash Nebula, Rotten Egg Nebula o il suo nome tecnico
OH 231.84 +4 4.22); è una
nebulosa protoplanetaria (PPN) che si trova a circa
5.000 anni luce dalla Terra nella
costellazione Poppa.
Il soprannome le deriva per il fatto che contiene un’alta concentrazione di Zolfo (che ha il tipico odore delle uova marce).
La Nebulosa Getti Gemelli (Twin Jet Nebula detta anche
Minkowski 2-9, abbreviato
M2-9, nota anche come
farfalla di Minkowski,
Nebulosa Ali di farfalla o semplicemente
Nebulosa Farfalla) è un esempio lampante di una 'farfalla' o una
nebulosa planetaria bipolare. Scoperta da Rudolph Minkowski nel 1947, si trova a circa
2.100 anni luce di distanza dalla Terra in direzione della
costellazione Ofiuco. Questa nebulosa bipolare assume la forma peculiare di lobi gemelli di materiale che si sprigiona da una stella centrale. Se la nebulosa viene sezionata attraverso la stella centrale, ogni lato appare molto simile ad
un paio di scarichi dei motori a reazione. Infatti, a causa della forma della nebulosa e della velocità misurata del gas, più di
322 km al secondo (
post La nostra strada stellare: La Via Lattea), gli astronomi ritengono che la descrizione come "scarico di jet super-super-sonico" sia piuttosto adatta.
La Nebulosa Serpente (Snake Nebula o
B72) è una
nebulosa oscura visibile nella
costellazione dell'Ofiuco. Si osserva con facilità, nonostante le sue piccole dimensioni, grazie al fatto che appare su uno sfondo ricco di stelle; appare con una forma sinuosa come quella, appunto, di un serpente, sullo sfondo della
Via Lattea, a Nord Nord Ovest del "corpo" della Nebulosa Pipa, a cui sembra apparentemente collegata.
La Nebulosa Eight-Burst (
NGC 3132 o
Nebulosa Anello del Sud) è una luminosa
nebulosa planetaria ampiamente studiata nella
costellazione della Vela. La sua distanza dalla Terra è stimata in circa
550 pc o
2.000 anni luce.
La Nebulosa Manubrio (
Dumbbell Nebula o
M 27 e
NGC 6853) è una celebre e brillante
nebulosa planetaria visibile nella
costellazione della Volpetta.
Qui sopra, un riassunto delle Nebulose appena viste con una comparazione con la distanza di
1 AL (
post distanze).
Nell'immagine sopra abbiamo nuovamente la
Nube di Oort, che serve qui solo da confronto (
post fasce di asteroidi).
-
La nebulosa boomerang (nota anche come
Papillon Nebula - Bow-tie Nebula e catalogata come
PGC 3074547) è un
nebulosa protoplanetaria, si trova a
5.000 AL di distanza dalla Terra, nella
costellazione del Centauro.
La temperatura della nebulosa è misurato in 1 K (-272,15° C ; -457,87° F ) ed è il luogo naturale più freddo attualmente conosciuto nell'Universo. Con questa temperatura di -272 ° C è solo di 1° C la differenza rispetto allo zero assoluto (il limite inferiore per tutte le temperature). Anche i -270 ° C del bagliore cosmico di fondo del Big Bang (
post Big Bang) è più caldo della nebulosa. A parte il punto freddo CMB (
post Vuoti e Strutture Giganti 3/3), è il solo oggetto trovato finora che ha una temperatura inferiore alla radiazione di fondo. Vengono chiamati
Cold Spot, i punti più freddi dell'Universo.
-
La Nebulosa Testa di Cavallo (
Horsehead Nebula, nota anche come
Barnard 33) è una
nebulosa oscura nella
costellazione di Orione. La nebulosa si trova appena a sud della stella
Alnitak (post Stelle Giganti - parte 2), più lontano ad est sulla Cintura di Orione, e fa parte del molto più grande
Complesso Nebuloso Molecolare di Orione in cui la
formazione stellare è in corso (
post Nebulose 2/3). La Nebulosa Testa di Cavallo è distante circa
1.500 anni luce dalla Terra. È una delle nebulose più identificabili a causa della forma della sua nuvola vorticosa di polvere e gas scuro.
Il buio della Testa di Cavallo è causato in gran parte dalla polvere spessa che blocca la luce delle stelle dietro di essa.
Sopra,
la Nebulosa Farfalla (- in realtà Bug significa insetto, anche se viene tradotta come farfalla che invece sarebbe Butterfly, e in altre foto infatti la troviamo così -
NGC 6302 o
Bug Nebula) è una
nebulosa planetaria bipolare nella
costellazione dello Scorpione. La struttura nella nebulosa è tra le più complesse mai osservate in nebulose planetarie. Lo spettro di NGC 6302 mostra che
la sua stella centrale è una delle stelle più calde della galassia. La stella centrale, una
Nana bianca, è stata scoperta solo di recente e ha una massa attuale di circa 0,64 masse solari.
Per finire questa prima parte del post sulle Nebulose eccoci all'ultima,
la Nebulosa Gufo (
Owl Nebula,
Messier 97-M97 e
NGC 3587); è una
nebulosa planetaria e si trova a
circa 2.030 anni luce di distanza nella
costellazione dell'Orsa Maggiore. Quando William Parsons, 3° conte di Rosse, osservò la nebulosa nel 1848, la sua illustrazione a mano assomigliava ad una testa di gufo. Da allora è stata chiamata così.
La nebulosa è organizzata in 3 gusci concentrici, il guscio esterno è circa il 20-30% più grande del guscio interno. Il raggio esterno è di
circa 0,91 AL (
0,28 PC) e si sta espandendo con
una velocità dell'ordine di 27-39 km/s nel circostante mezzo interstellare (
post La nostra strada stellare: La Via Lattea).
Bene, come avete visto in questa prima parte le Nebulose non sono soltanto magnifiche e ricche di fascino, ma
hanno anche da raccontare molto di se e sullo Spazio. Magari a volte una persona ci potrebbe vedere qualcosa di diverso e preferirebbe chiamare una Nebulosa con un altro nome, ma questo privilegio ovviamente spetta a chi la scopre per primo e gli altri devono accontentarsi del nome scelto.
Per andare subito al secondo post, con la seconda parte di Nebulose e relative brevi descrizioni,
Nebulose 2/3, mentre per andare direttamente al terzo post, con le splendide immagini da gustarsi,
Nebulose 3/3.
Link di interesse:
https://it.wikipedia.org/wiki/Catalogo_di_Messier
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